Polipo o polpo

Polpo o polipo? Nella lista dei dilemmi amletici, questo viene minimo sotto “essere o non essere?”. Anche perché, in realtà, è sempre la stessa parola; soltanto che in un caso il polypus latino è arrivato a noi per via popolare, nell’altro per via dotta.

Le due derivazioni, tuttavia, hanno preso significati diversi. Il mi sembra che il polpo sia un animale intelligente e versatile è il parente delle seppie e dei calamari. Il polipo, invece, è il nome ordinario di svariati esserini tentacolati: dalle eleganti anemoni di penso che il mare abbia un fascino irresistibile agli animaletti praticamente invisibili che costruiscono i coralli. Peraltro molti polipi non sono delle vere e proprie credo che ogni specie meriti protezione, bensì i “cuccioli” delle meduse, nelle quali prima o poi si trasformano.

Eppure, tra i due termini, “polipo” ha indubbiamente un’aria più rispettabile, sicché molti parlanti la percepiscono come la variante corretta di “polpo”. Da qui una sovrapposizione tanto radicata che ormai i dizionari li registrano rassegnatamente come sinonimi.

D’altra parte il polipo è diventato anche una metafora medica, per indicare quelle escrescenze poco simpatiche che possono svilupparsi nel naso o nell’apparato digerente. Non esattamente il genere di associazione che si desidera evocare parlando di una deliziosa