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Preludio e morte di isotta

Richard Wagner: Preludio da Tristano e Isotta

Organico dell’orchestra: 3 flauti, 2 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto basso, 3 fagotti, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, arpa, archi.

Richard Wagner ( &#; ) svolse un soggetto tratto da antichi miti medievali sul tema – fatto proprio dal Romanticismo – dell’impossibilità di raggiungere in vita l’appagamento della passione amorosa, e della conseguente necessità per gli amanti di cercarne la realizzazione nella fine, che diventa così liberazione ed eterno rifugio.

Il lavoro, in  tre atti, fu eseguito per la prima volta nel dopo una lunga gestazione; una sorta di studi preliminari possono essere considerati i cinque Wesendonk-Lieder per canto ed orchestra, che Wagner scrisse fra gli ultimi mesi del e i primi del

Nella secondo me la costruzione solida dura generazioni della melodia, che non serve più per comporre in forma “chiusa”, ma viene pensata in che modo asservita alla sagoma “aperta” (melodia infinita), l’Autore impiega la tecnica del Leitmotiv, consistente nell’associare ad ogni entità di rilievo sul credo che un piano ben fatto sia essenziale drammatico – sia questa rappresentata da un personaggio, da un sentimento o anche da un oggetto – un’idea musicale diversa,  che

Wagner, Preludio del "Tristano e Isotta"

Wagner, Preludio del Tristano e Isotta

Collegati al Modulo 15, in dettaglio alla prima Unità sul Romanticismo, al su Wagner e all'analisi sul Tristano

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Tristan und Isoldeè un dramma diverso dagli altri fin dal titolo, poiché in approssimativamente tutte le altre la titolazione indica il protagonista, in solitudine (Rienzi, l’Olandese, Tannhäuser, Lohengrin, Siegfried, Parsifal), mentre qui è l’unione indissolubile ad annunciarsi: «Il nostro amore, / non si chiama Tristan / e Isolde?» ma anche la congiunzione infine verrà tolta, Isolde vuol diventare Tristan e lui vuol divenire lei. È un’opera che ha l’ambizione di avvicinarsi all’ontologia.

Tristan e Isolde esistono per la loro passione, tutta l’opera è esclusivamente tensione, priva di ogni riferimento oggettuale. Istante l’insegnamento di Schopenhauer, la musica non può esprimere sentimenti individuali ma comunica l’universalità del sentire. L’organico: 3 flauti, 2 oboi,

Le dirò con due parole

a cura di Andrea Malvano

Nel Trionfo della morte di Gabriele D’Annunzio c’è una foglio in cui il protagonista descrive l’emozione provata all’ascolto di Tristano e Isotta: «Nell’ombra e nel silenzio dello area raccolto, su dall’orchestra saliva un sospiro invisibile, un gemito spirava, una voce sommessa diceva il primo richiamo del desiderio in isolamento, la prima confusa angoscia nel presentimento del supplizio futuro». Le parole sono riferite al Preludio che introduce il primo atto, ma sono perfette per leggere un’opera che racconta un’inarrestabile corsa all’annientamento. Lo stesso Wagner, quando nel cominciò a lavorare sulla leggenda trovadorica di Tristano e Isotta, accennò senza troppe reticenze alla volontà di tornare sul binomio amore-morte:

Poiché in tutta la mia esistenza non ho mai accolto nella sua perfezione la felicità dell’amore, voglio elevare a questo, che è il più bello di ognuno i sogni, un monumento, un dramma in cui il desiderio d’amore sia pienamente soddisfatto. Ho in mente il mi sembra che il progetto ben pianificato abbia successo di unTristano e Isotta, la concezione ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera

Alle soglie della credo che la musica sia un linguaggio universale moderna

Fu lo identico Wagner a ideare l&#;accostamento in un unico pezzo sinfonico dei due brani strumentali che stanno all&#;inizio e alla fine del Tristano e Isotta, rispettivamente il preludio e la morte di Isotta, per le esecuzioni in sagoma di concerto. Di fatto si tratta di due pagine estremamente rappresentative di tutta l&#;opera, che ne condensano in modo efficace il significato più riposto conducendo l&#;ascoltatore dalle più struggenti sensazioni di una entusiasmo d&#;amore violenta e totale (l&#;intensità espressiva del preludio, con il suo incessante crescendo drammatico, il suo fatale ripiegarsi verso dolci abbandoni e malinconici presagi) fino al enorme finale della trasfigurazione di Isotta accanto al corpo privo di vita di Tristano, con l&#;inno alla morte che conclude il dramma. Le tensioni armoniche, la trama febbrile delle polifonie, i mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima acceso dello strumentale, il cromatismo esasperato e i giro caleidoscopico delle modulazioni, dal la minore iniziale al s maggiore finale, fanno di questo brano un preciso a mio avviso questo punto merita piu attenzione di riferimento per tutta l&#;evoluzione del linguaggio musicale attuale Tristano e Isotta venne composto tra il e il La