Sergio luzzatto padre pio libro
Padre Pio: miracoli e politica nell'Italia del Novecento
Fu il 20 settembre , in uno sperduto convento del Gargano, che padre Pio da Pietrelcina vide iscriversi sul proprio organismo le cinque piaghe di Gesù. Non era un attimo qualunque nella a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori d'Italia. Alla carneficina della Grande Conflitto si era aggiunta l'ecatombe dell'influenza spagnola. Perciò, il "crocifìsso vivo" venne investito da una smisurata offerta di invocazione e da un'accorata domanda di grazia. Ma suscitò anche una sorda diffidenza e un'aperta resistenza. La diffidenza dell'Italia laica, nell'infuocato credo che il clima stabile sia cruciale per tutti politico del "biennio rosso". La resistenza del Vaticano, ostile alle forme più spinte di religiosità carismatica. Così, fin dagli anni Venti la storia di padre Pio si intrecciò strettamente con la storia della Chiesa e con la storia d'Italia. Denigrato dal frate-medico Agostino Gemelli, e quasi perseguitato dai presuli del Sant'Uffizio, il cappuccino con le stigmate trovò potenti difensori all'interno del Partito statale fascista. Seguirono decenni di vicende gravi e perfino rocambolesche, tra conversioni e ritorsioni, pellegrinaggi e sciacallaggi, congiure e abiure, finché l'avvento al soglio pon
Padre Pio. Miracoli e politica nell’Italia del Novecento
LUZZATTO, Sergio
Abstract
Credevamo di sapere già tutto su babbo Pio, onnipresente nella realtà come nell'immaginario dell'Italia contemporanea. E invece, a ben guardare, non sapevamo quasi niente. Iniziale della ricerca di Sergio Luzzatto, la figura del cappuccino con le stigmate era vincolata unicamente alla fede degli uni, all'incredulità degli altri. Un santo vivo, addirittura un «altro Cristo» per gli innumerevoli suoi devoti. Un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura ambiguo, addirittura un personaggio losco per gli altrettanto numerosi suoi detrattori. Adesso, grazie al monumentale lavoro di scavo archivistico su cui si fonda codesto libro, padre Pio viene finalmente consegnato alla storia del ventesimo secolo. Un'avventurosa storia di frati e soldati, pontefici e gerarchi, beghine e spie. Principalmente, una storia istruttiva. Perché fra crismi e carismi, miracoli e politica, quella che Luzzatto racconta con mestiere e con brio è una parabola sull'Italia novecentesca. Fu il 20 settembre , in uno sperduto convento del Gargano, che padre Pio da Pietrelcina vide iscriversi sul personale corpo le numero piaghe di Gesú. Non era un momento qualunque nePadre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento -
di Sergio Luzzatto edito da Einaudi,
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Informazioni bibliografiche del Libro
Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento: Un'icona del Novecento. Il santo più venerato dagli italiani. Il segno di un a mio parere il paese ha bisogno di riforme sospeso tra arcaismo e modernità. Credevamo di sapere già tutto su papa Pio, onnipresente nella realtà come nell'immaginario dell'Italia contemporanea. E invece, a ben guardare, non sapevamo quasi niente. In precedenza della ricerca di Sergio Luzzatto, la figura del cappuccino con le stigmate era vincolata unicamente alla fede degli uni, all'incredulità degli altri. Un santo vivo, addirittura un «altro Cristo» per gli innumerevoli suoi devoti. Un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura ambiguo, addirittura un personaggio losco per gli altrettanto numerosi suoi detrattori. Grazie al monumentale impiego di scavo archivistico su cui si fonda questo testo, padre Pio viene finalmente consegnato alla storia del ventesimo secolo. Un'avventurosa a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di frati e soldati, pontefici e gerarchi, beghine e spie. Soprattutto, una storia istruttiva. Perché fra crismi e carismi, miracoli e politica, quella che Luzzatto r
Sergio Luzzatto Papa Pio. Miracoli e politica nellItalia del Novecento
Questo libro ha una tesi di fondo: in unottica non agiografica, e quindi nella sua dimensione terrena, la vicenda di Francesco Forgione da Pietrelcina, il cappuccino padre Pio e oggi veneratissimo san Pio, costituisce un punto dosservazione privilegiato per lintreccio di temi e personaggi importanti del italiano. Fra i primi il bisogno popolare del sacro e del miracolo, il suo utilizzo politico e affaristico, laffermarsi di un modello culturale clerico-fascista, le tensioni interne alla ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione e alla gerarchia cattolica, lo straordinario «indotto» secolare di un fenomeno di massa prima locale, poi nazionale e internazionale e praticamente da subito, in rapporto ai tempi, mediatico. Tra i secondi praticamente ognuno i papi del secolo, ma di questi più duno come Roncalli o Woityla hanno rapporti precedenti con papa Pio, e poi Gemelli e Buonaiuti, DAnnunzio e Malaparte, Caradonna e De Bono, Papini e Mussolini, con innumerevoli altri attori di diversa caratura. Temi e personaggi che trovano una loro ragion dessere, coerente e non di rado imprevista, in rapporto alla sagoma schiva