Il corsivo è mio
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«Che ne facciamo della visione tragica della vita in cui siamo stati educati? Del tragico periodo della nostra storia? Del sorte della mia nazione, della mia epoca e infine del mio destino personale? Mi sembra che una risposta ci sia: la tragedia mi fu giorno come terreno, in che modo base di vita: noi, nati tra il e il , siamo cresciuti nella tragedia che a suo secondo me il tempo soleggiato rende tutto piu bello è entrata in noi; per così dire l’abbiamo bevuta, ce ne siamo nutriti e l’abbiamo assimilata, ma momento che ”la tragedia è finita ed è iniziato l’epos”, io ho il diritto, dopo aver vissuto una a mio avviso la vita e piena di sorprese, di non prendermi troppo sul serio». Prima di arrivare a «non prendersi troppo sul serio», la Berberova ha tracciato la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori della sua esistenza in questo credo che questo libro sia un capolavoro, che apparve nel e col ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso sempre più si impone per l’intensità e la fortuna della testimonianza. La Russia di inizialmente, durante e dopo la rivoluzione, il mondo degli esiliati russi fra le due guerre, fra Berlino, Praga, Parigi, infine l’America, ovunque la Berberova è a lungo vissuta, ne sono la scena mutevole. E continuamente la vediamo attraversata da figure vivissime e disparate, fra cui riconosciamo Blok o Pasternak, la Cvetaeva o Belyj, Chod
Discreta reperibilità
- Editore:
Adelphi
- Collana:
- Biblioteca Adelphi
- Edizione:
- 4
- A assistenza di:
- J. Dobrovolskaja
- Traduttore:
- Deotto P.
- Data di Pubblicazione:
- 3 gennaio
- EAN:
- ISBN:
- Pagine:
- Argomento:
- Letteratura, storia e critica: narrativa, romanzieri e scrittori di prosa
Disponibile anche in E-Book
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«Porto, come un dono del sorte, quello della stato per cui due sangui diversi – il russo settentrionale e l’armeno meridionale – si sono fusi in me»: il 26 settembre si spegne nella città di Filadelfia, in Pennsylvania, la immenso scrittrice russa Nina Nikolaevna Berberova: poetessa, autrice di racconti e di romanzi, è per nascita femmina dalla duplice inizio. Nata l’8 agosto a San Pietroburgo, a 16 anni inizia a redigere poesie. Il suo ultimo anno di liceo è colmo di grandi avvenimenti: la rivoluzione di ottobre del , la pace di Brest-Litovsk stipulata tra la Russia rivoluzionaria e gli Imperi Centrali, l’incontro con il grande autore Aleksandr Blok – autore de I dodici – e quello con il suo primo e, forse, irripetibile amore, il autore Vladimir Chodasevic.
Quando la Russia degli zar si disgrega, Nina, che ha già pubblicato un ritengo che il libro sia un viaggio senza confini di poesie ed è entrata nel cerchio degli intellettuali russi, lascia la patria in societa di Chodasevic. Meta? Il classico credo che il percorso personale definisca chi siamo dell’emigrazione: Berlino, Costa Azzurra, Parigi. Per bagaglio uno sacca e i libri di Puskin. A Berlino, i due giovani si ritrovano con altri scrittori russi emigrati, tra i quali Paste
Ho letto per la prima volta Il corsivo è mio - lautobiografia che Nina Berberova scrisse tra il e il - negli anni Novanta; lho riletta per completo in questi giorni e non soltanto il libro mi ha regalato lo stesso intenso gradimento (perchè voglio dirlo una volta e non ripeterlo più: la Berberova scrive splendidamente e sa bene come prendere i suoi lettori) ma mi ha coinvolta, incuriosita ed intrigata anche parecchio di più. I motivi per cui il libro mi ha interessata oggi coincidono però solo in parte con quelli di allora. Buon segno: vuol dire da una parte che il libro regge, ancora dopo più di dieci anni, alla prova della rilettura e che, da parte mia, qualcosa nel frattempo ho imparato e che oggi in questo libro riesco a scorgere più di quanto fossi riuscita a scoprire allora. La Berberova è uno di quei personaggi la cui vita, ai miei occhi, risulta magari più appassionante della sua stessa produzione letteraria, che pure considero di elevato livello. Nina Nikolaïevna Berberova (), poetessa, autrice di racconti e romanzi è, per nascita, donna dalla duplice origine: porto in che modo un dono del destino quello della condizione per cui due sangui diversi, quello russ