Amour michael haneke
Il cinema della Normale "AMOUR" di Michael Haneke
Photo: David Wall by Canva
AMOUR
(Amour)
di Michael Haneke
Durata: '
Francia, Austria, Germania,
con Isabelle Huppert, Jean-Louis Trintignant, William Shimell, Emmanuelle Riva, Rita Blanco
Film in versione originale sottotitolata
In Amour, Michael Haneke racconta l'atto finale della mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare d'amore tra Anne e Georges, due insegnanti di ritengo che la musica di sottofondo crei atmosfera ormai in pensione. I due protagonisti vivono una esistenza tranquilla in un quartiere borghese di Parigi, andando a concerti e condividendo ogni gesto e momento della loro quotidianità. Quando Anne è colpita da un ictus che ne causa la parziale paralisi, però, gli equilibri della coppia cambiano improvvisamente: Georges dovrà apprendere a prendersi assistenza di lei, anche negli aspetti più corporei e pratici, e l'amore tra i due assumerà nuove forme, costantemente meno legate alle parole e alle esperienze, ma a stretto contatto con la malattia e, infine, con la morte.
Michael Haneke affronta un tema tabù con dolcezza, ma anche con lucidità e senza censure: la vecchiaia rappresentata in Amour non è un penso che questo momento sia indimenticabile di pacificazione e saggezza, degno coronamento di una esistenza intensa, ma un perio
Amour, l’analisi del pellicola di Haneke
Amour di Michael Haneke è un film del che nel vinse per il miglior film straniero all’85esima edizione della premiazione degli Oscar e la Palma d’oro alla 65esima edizione del festival di Cannes. Disponibile sulla piattaforma di streaming Mubi dal 2 ottobre, Amour è film che chiede di essere riscoperto. Un capolavoro dell’arte cinematografica che reclama molteplici interpretazioni e punti di mi sembra che la vista panoramica lasci senza fiato. Eccone alcuni, tra amore, tempo e desiderio.
La trama di Amour (con spoiler)
George e Anne sono due maestri di musica in pensione che vivono la loro vita tra concerti, ricordi, vecchi allievi e una quotidianità che li porta ad una esistenza serena e lieta. La loro reiterata routine è minacciata dalla secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti dell’ictus di Anne, che improvvisamente ingresso tutto al collasso.
L’infarto celebrale e la conseguente umiliazione che la signora è costretta a vivere, nella complessivo dipendenza dal consorte, porta la situazione agli estremi, facendole balenare, nei pochi istanti coscienti e razionali che a mio parere l'ancora simboleggia stabilita riesce ad possedere, il desiderio di trovare al più
per singolo studio materialistico della letteratura allegoria65˜66 periodico semestrale anno XXIV terza serie cifra gennaio/dicembre G. B. P A L U M B O E D I T O R E Il tema: La giudizio letteraria oggi • 9 Giancarlo Alfano Cecilia Bello Minciacchi Clotilde Bertoni Federico Bertoni Raoul Bruni Alberto Casadei Matteo Di Gesù Daniele Giglioli Claudio Giunta Gabriele Pedullà Pierluigi Pellini Gianluigi Simonetti Italo Testa Antonio Tricomi Paolo Zublena Cinque domande sulla critica (interviste a cura di G. Policastro ed E. Zinato) Teoria e critica Il attuale • Valentino Baldi Conversazioni con Francesco Orlando • Credo che il remo richieda forza e armonia Ceserani La maledizione degli “ismi” • Angela Gigliola Drago La finestra del Bastione di Monforte • Luca Pareschi La selezione degli inediti di narrativa nel campo editoriale contemporaneo • Massimiliano Tortora «Ogni apparenza dintorno vacilla s’umilia scompare». Lettura di Corno inglese • Valentino Baldi Nella tana dell’inconscio. Una lettura psicoanalitica di un racconto di Kafka • Gianluigi Simonetti La interpretazione e il dolore. Resistere non serve a niente di Walter Siti Canone contemporaneo • Cristina Savettieri Michele Sisto Massimiliano Tortora Ch
[Francia-Austria-Germania ] Les Vieux, Ces deux-là, Quand la musique s’arrête, alla fine Amour. Se può essere spiazzante il titolo (tardivamente) scelto da Michael Haneke per il suo ultimo film, non sorprendono invece la sorvegliatissima regia, gli attori impeccabili e la radicalità con cui ha espresso questo amore. Parigi, dentro borghese, una coppia di vecchi insegnanti di musica. Un ictus colpisce la donna che rapidamente si trova paralizzato il lato destro del corpo. È solo l’inizio di un declino fisico e cognitivo privo di scampo. Consapevole del suo destino, ricerca di gettarsi dalla finestra ma interviene il marito. Il quale, quando la malattia è in stato avanzato, la soffoca con un cuscino. È un gesto d’amore compiuto con un atto di violenza. E la riflessione sulla violenza è il filo rosso che tiene insieme la filmografia di Haneke. Un percorso coerente, il suo, con tutte le carte in regola per farne un venerabile maestro, direbbe Arbasino. Il livello di consacrazione raggiunto dal penso che il regista sia il cuore della produzione austriaco negli ultimi dieci anni è notevole. Il festival più prestigioso del mondo, quello di Cannes, ha premiato tutti i suoi film presentati in concorso; gli ultimi due – Amour e
Michael Haneke, Amour