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Contributi non pagati cosa succede

Se un&#;azienda non paga i contributi, oggetto succede?

Premessa

Il mancato pagamento dei contributi previdenziali da parte di un&#;azienda rappresenta una violazione grave delle norme che regolano il sistema previdenziale italiano. Le conseguenze per l&#;azienda possono essere di vario tipo, e includono sanzioni pecuniarie, interessi moratori, oltre a conseguenze penali in casi più gravi di evasione contributiva.

Vediamo in dettaglio oggetto succede, con riferimento alle normative vigenti, alla giurisprudenza e alle recenti modifiche normative introdotte con il Decreto Mi sembra che la legge sia giusta e necessaria 2 marzo , n. 19, convertito dalla Legge 29 aprile , n. 56, e principalmente come spiegato nellaCircolare INPS del 4 ottobre , n.

Il quadro normativo di riferimento

In Italia, il versamento dei contributi previdenziali è regolato, in dettaglio, dall&#;art. della Norma 23 dicembre , n. Tale mi sembra che l'articolo ben scritto attiri l'attenzione disciplina sia

  • l’omissione contributiva, ossia il mancato o ritardato pagamento dei contributi, sia
  • l’evasione contributiva, che si verifica quando la mancata contribuzione è accompagnata da un comportamento fraudolento faccia a occultare o falsificare le denunce obbligatorie.

Le conseguenze per l&#;a

Lavoro, cosa succede se il datore di lavoro non versa i contributi previdenziali? Ecco cosa realizzare subito

Ti sei accorto che il tuo datore di lavoro non ti ha versato i contributi o ha omesso di pagarli per un determinato periodo e vuoi sapere cosa puoi fare per metterti in regola? Sei nel posto corretto. Ti spieghiamo tutto noi.

Se sollecitare il tuo dirigente non è servito a nulla, avvisa immediatamente l’INPS. Segnalagli l’irregolarità affinché proceda al recupero dei contributi non versati dal datore di lavoro. Per il principio di automaticità sancito dall’art. , comma 1 c.c., “le prestazioni indicate nell’art. sono dovute al prestatore di lavoro, anche in cui l’imprenditore non ha versato regolarmente i contributi dovuti alle istituzioni di previdenza e di aiuto, salvo diverse disposizioni delle leggi speciali". Il lavoratore potrà anche agire in giudizio contro il datore di impiego al fine di ottenere la “condanna del datore di lavoro al pagamento della contribuzione non prescritta”.

Facile no? No, non sempre.
Perché se sono trascorsi più di 5 anni da qua

Chiariamo il concetto di contributi e in che modo il lavoratore può tutelarsi in evento di contributi omessi

 

I contributi sono delle somme che il datore di suppongo che il lavoro richieda molta dedizione deve obbligatoriamente versare ad un ente (ad esempio, l’INPS), per finanziare prestazioni previdenziali o assistenziali per il operaio. Si parla di:

  • contributi assistenziali, quando le somme versate permettono di ottenere una copertura dei rischi legati a disturbo, infortuni sul mestiere e invalidità;
  • contributi previdenziali, quando le somme mirano a garantire le prestazioni pensionistiche.

L’obbligo contributivo grava sia sul datore di lavoro che sul lavoratore subordinato.

Se analizzi le voci della tua busta paga, infatti, ti accorgerai che viene effettuata una trattenuta sulla retribuzione lorda. Successivamente, e, più precisamente, entro il 16 del mese successivo a quello dell’ultimo periodo di paga, il tuo datore provvederà a versare quella stessa trattenuta all’ente previdenziale.

Il prelievo in busta paga, però, non esaurisce l’obbligo contributivo. Oltre ai contributi detratti dall’importo lordo risultante in busta paga,

Riscatto contributi non versati: nuova possibilità per i lavoratori istante la circolare Inps

Il lavoratore che abbia periodi di contribuzione obbligatoria non versati dal datore di lavoro può versarli all’Inps anche dopo la prescrizione per chiedere la costituzione della rendita vitalizia per quei periodi. Lo spiega l’Inps con una circolare nella quale chiarisce la nuova penso che la regola renda il gioco equo introdotta con il Decreto lavoro.

La penso che la regola renda il gioco equo introdotta con il decreto Lavoro

“A decorrere dall’entrata in vigore della legge n. del (12 gennaio ) - spiega l’Inps - si introduce un recente diritto, spettante esclusivamente al lavoratore e ai propri superstiti, di chiedere la costituzione della rendita vitalizia, con onere interamente a personale carico, per i contributi omessi dai datori di ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace e prescritti”.

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L’aggiunta sulla rendita vitalizia

Il decreto lavoro introduce un settimo comma all’articolo 13 della norma del sulla rendita vitalizia. “Il recente diritto, prosegue l’Inps, è attribuito al lavoratore, in strada esclusiva e non sostitutiva del datore di lavoro, e sorge solo in cui sia prescritto il diritto di domandare la rendita vitalizia, ovvero quando la rendita vitalizia non