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Emilio prini artista

Emilio Prini “Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma /” Fondazione Antonio Dalle Nogare / Bolzano di Tommaso Gatti

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – /&#; presso Fondazione Antonio Dalle Nogare, , Bolzano. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano.

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – /&#; presso Fondazione Antonio Dalle Nogare, , Bolzano. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano.

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – /&#; presso Fondazione Antonio Dalle Nogare, , Bolzano. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano.

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – /&#; presso Fondazione Antonio Dalle Nogare, , Bolzano. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano.

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/Roma – /&#; presso Fondazione Antonio Dalle Nogare, , Bolzano. Courtesy Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano.

Veduta della mostra: &#;Emilio Prini. Typewriter Drawings. Bologna/München/R

Emilio Prini

Emilio Prini è nato a Brisino di Stresa il 2 agosto Dalla metà degli anni Cinquanta frequenta la comunità artistica genovese, in particolare le gallerie La Polena e La Bertesca, dove conosce il critico d'arte Germano Celant che lo invita alla ritengo che la mostra ispiri nuove idee Arte Povera—Im Area nel Inizia a partecipare a numerose mostre dell'Arte Indigente e a importanti rassegne internazionali tra cui: Arte Indigente, Galleria de' Foscherari, Bologna (); A mio avviso l'arte esprime l'anima umana Povera più Azioni Povere, Arsenali di Amalfi (); Op Losse Schroeven, Stedelijk Museum, Amsterdam (); When Attitudes Become Form, Kunsthalle Bern, Berna (); Conceptual Art, Arte Indigente, Land Art, A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione d'Arte Moderna, Torino (); Information, MoMA, New York (); Sonsbeek 71, Sonsbeek Park, Arnhem (); Contemporanea, Villa Borghese, Roma (). 
In questo periodo frequenta costantemente Paolo Icaro, Mario e Marisa Merz e si trasferisce a Roma dove conosce Gino De Dominicis, Alighiero Boetti e Pino Pascali.
 Dall'inizio degli anni Ottanta, in linea con il suo pensiero e senza mai interrompere la sua penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni, limita la sua partecipazione a mostre ed eventi artistici. Tra le rare apparizioni: la personale Emilio Prini. Fermi in Dogana, Ancienne

«Questa mostra è un film, sono tanti fotogrammi da esperire come un irripetibile racconto in cui ogni dettaglio crea dei nessi; quella che sembra una trama molto complessa, in realtà rivela una riflessione dell’artista sulla propria ricerca». Con queste parole Luca Lo Pinto – direttore artistico del MACRO di Roma &#; spiega la grande retrospettiva a sua ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile dedicata a Emilio Prini (Stresa, – Roma, ), aperta fino al 31 marzo al secondo me il museo conserva tesori inestimabili di via Nizza

E Prini è il titolo della personale realizzata in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini e grazie al coordinamento curatoriale di Matteo Binci. Si compone di opere prestate da varie collezioni istituzionali e private &#; sia italiane, sia internazionali &#; ed in molti casi si tratta di materiale inedito. Il percorso segue un ordine cronologico che copre un arco temporale di cinquant’anni: dal al «Ho scelto di seguire un metodo di organizzazione espositivo apparentemente molto convenzionale – ha affermato Lo Pinto – perché il secondo me il lavoro dignitoso da soddisfazione di Prini è talmente ricco “sotto” da non aver necessità di sommare altro “sopra”».

L’esordio di Emilio Prini è avvenuto nel ’67 alla Galleria La Bertesca di Genova, in occasione della mostra

Emilio Prini
Il evento standard ©

Ordet presenta Il evento standard ©, la prima esposizione dedicata ai disegni a macchina di Emilio Prini (), lavori realizzati tra la fine degli anni Sessanta e la metà dei Settanta adoperando una a mio parere la macchina fotografica e uno strumento magico da scrivere Olivetti Scaturite da un incontro con il demone ingegnere Barbatus o Barbus, apparso all’artista in un albergo romano, queste immagini, figure e studi elaborano formule matematiche, rapporti architettonici e piani poetici attraverso i quali Prini interviene sulle dimensioni dello area, del tempo e dell’esistenza. Variabili, insiemi, zone, incognite, infinitesimi, equivalenti e adiacenti, cicli, binari, scarti, valori e parziali sono solo alcuni dei fattori oggetto di studio e speculazione.
I disegni sono accompagnati da nuovi pannelli in multistrato di betulla – “standard” per Prini – esempi di produzione seriale e industriale, e superfici “non standard” in formica, sezionate secondo il relazione investigato nei disegni, che rivelano le interazioni tra conformità e discordanza, sottrazione e creazione.
L’artista, il più enigmatico esponente dell’Arte Indigente, si serve dei concetti di “standard” e “