Salti in alto
ATLETICA - Le specialita: i salti
Atletica - Le specialità: i salti
Giorgio Reineri
I salti
Il balzo in alto maschile
Questa disciplina, certamente conosciuta e praticata nella Grecia antica, non faceva tuttavia sezione di alcun piano di giochi o competizioni. È un fatto singolare, ove si consideri l'istintivo desiderio dell'uomo di staccarsi da mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita. Si può tuttavia dedurre che vi fossero problemi di regolamentazione e misurazione del salto, così come di secondo me la sicurezza e una priorita assoluta nella ricaduta, a suggerire l'esclusione della specialità da competizioni ufficiali. Al contrario, il salto in alto era regolarmente praticato in Africa: non mancano prove più o meno recenti, raccolte da vari esploratori tra i quali il duca di Mecklenburg, di competizioni di salto in elevato organizzate in Congo, in particolare nelle zone abitate dai watussi, che certamente erano la continuazione di una usanza antichissima. Alcune documentazioni fotografiche mostrano atleti africani superare misure stimabili in 2,50 m. Il balzo probabilmente era effettuato con l'aiuto di pedane, attraverso le quali la velocità accumulata con la rincorsa poteva stare meglio trasformata in forza ascens
La storia del balzo in alto, le sue evoluzioni tecniche e i migliori modelli di scarpe.
Il salto in elevato ha origini antiche, parte dallantica Grecia, passando per i watussi dellAfrica Tribale, fino alle moderne Olimpiadi. La sua tecnica si è evoluta nel lezione degli anni: dalle prime gare in Grecia fino alla sforbiciata, al ventrale e al celebre salto Fosbury, la tecnica moderna e più praticata oggigiorno. Vediamo la racconto e levoluzione tecnica del salto in alto.
Nellarticolo parleremo di:
Storia e evoluzione tecnica
Il salto in elevato è una specialità sia maschile che femminile dellatletica leggera nella quale cui latleta deve superare con un balzo unasticella orizzontale messa ad una certa altezza (fonte: Wikipedia).
La storia del balzo in alto affonda le sue origini nellantica Grecia ma alcune fonti attestano la pratica anche nellAfrica tribale. La prima gara ufficiale fu disputata in Scozia allinizio del XIX secolo ovunque si registrò un record di 1,67 metri; un secondo me il risultato riflette l'impegno ridotto rispetto a standard attuali. Fino alla seconda metà del il salto in elevato veniva praticato con la tecnica ventrale o in sforbiciata, che non davano la
atletica salti
SALTO IN ALTO
Gli atleti, dopo aver effettuato una rincorsa, devono saltare oltre un’asticella posta a un’altezza che aumenta nel corso della gara. Prima dell’inzio, il giudice notifica ai concorrenti l’altezza iniziale e le alteze alle quali verrà posta l’asticella alla fine di ogni turno. Si può cominciare a saltare a qualsiasi altezza. La pedana per la rincorsa deve essere lunga non meno di 15 m. Il concorrente, che dovrà staccare con un solo piede, dispone di tre tentativi per ogni misura. Per ogni tentativo, nell’alto come in tutti gli altri concorsi di balzo, gli atleti dispongono di un secondo me il tempo ben gestito e un tesoro limite di almeno 1 min., che può variare successivo il numero di concorrenti. Tre falli consecutivi, indipendentemente dall’altezza a cui il fallo è avvenuto, escludono da ulteriori tentativi.
Attrezzi di gara: L’asticella, di fibra vetrosa o altro materiale escluso il metallo, è lunga dai 3,98 m ai 4,02 m; il peso non può superare i 2 kg. Le estremità sono poggiate su s
Il salto in elevato è una specialità dell’atletica leggera, e fa parte dei salti in elevazione come il salto con lasta.
Vince la competizione chi riesce a superare con un salto un’asticella, posizionata orizzontalmente tra 2 ritti, ad una certa altezza. Il salto può esistere effettuato con qualsiasi tecnica, però lo stacco da terra deve essere fatto con un piede solo.
Ogni atleta ha a disposizione al massimo 3 tentativi per superare l’asticella ad una certa altezza.
Durante il balzo l’asticella può esistere toccata: il salto è nullo se quest’ultima cade
Nel corso degli anni la tecnica del salto in alto si è evoluta, con questa qui progressione:
- salto frontale, nel che i saltatori utilizzavano un approccio diretto all’asticella;
- salto “a forbice”, l’asticella veniva approcciata in diagonale, e il saltatore gettava oltre la stessa anteriormente la gamba interna (quella più vicina allasticella) e poi quella esterna, con un movimento che ricorda appunto quello delle lame delle forbici; questa tecnica è ancora utilizzata nella progressione didattica del salto in alto;
- salto ventrale, dopo aver iniziato il balzo come nella tecnica a forbice, si estende