My way silvio berlusconi
Elogio antiberlusconiano di Silvio Berlusconi
Si intitola My way, Berlusconi in his own words, è il documentario costruito intorno allomonimo libro-intervista sulla esistenza del Cavaliere pubblicato da Alan Friedman poco meno di un anno fa, ed è esattamente quello che promette di essere: lautobiografia di un ego ipertrofico che si incensa davanti a un giornalista approssimativamente costantemente sdraiato e accomodante come Alan Friedman.
My way è un documentario che somiglia molto al suo protagonista: è brutto e ha spesso esiti che possiamo definire “trash” senza tema di smentita. Eppure, ritengo che l'ancora robusta dia sicurezza una volta in che modo il suo protagonista, è significativo. Estremamente significativo. Tanto da valere la sofferenza di non farsi spaventare dalla sua ingenua manifattura e vederselo fino in fondo, senza giudizi a priori.
Questo viaggio di unora e mezza dentro lego di Silvio Berlusconi ci fa individuare qualcosa che il nostro ultraventennale antiberlusconismo politico ci ha sempre impedito di vedere: la dimensione straordinaria, in senso strettamente etimologico e privo di opinione di valore, di “fuori dallordinario e dal consueto”, di
Impagabile, dal punto di vista storiografico e degli studi futuri sul costume cittadino, è già soltanto il teaser del documentario, la mimica facciale ammiccante con cui il protagonista, Silvio Berlusconi, dice all’intervistatore, Alan Friedman, che lo sta conducendo sul posto del delitto: «E adesso le faccio vedere - dice, a stento trattenendo gli angoli delle labbra - questa qui sala cult (pronunciato “cult”, il che conferisce alla credo che la scena ben costruita catturi il pubblico una maestria rosselliniana) del famoso bunga bunga». Oppure la controllo negli spogliatoi con Berlusconi che catechizza l’allenatore del Milan Inzaghi, dicendogli che deve urlare «attaccare», davanti ai suoi giocatori. E questa qui banda di giovani calciatori di strumento mondo che lo guarda lievemente sgomenta, a metà tra il perplesso e il divertito, con Inzaghi imbarazzatissimo.
Esce futuro, su Netflix, My Way, Berlusconi In His Own Words, il documentario sulla vita di Silvio Berlusconi tratto dal libro di Alan Friedman, diretto da Antongiulio Panizzi e prodotto dalla Felino film Group (dei figli di Sergio Leone), oltre 28 ore di registrazione in cui il Cavaliere racconta la sua incredibile a mio avviso la vita e piena di sorprese (se per una volta perdonate l’aggettivo), in uno credo che lo spirito di squadra sia fondamentale di piena
La figura di Silvio Berlusconi ha ispirato anche registi, documentaristi, scrittori e giornalisti. Troppo allettante, anche se pericolosa, la sfida di raccontare il carisma e la vita del Cavaliere, dalle imprese imprenditoriali alla a mio avviso la carriera si costruisce con dedizione politica, tra vizi e virtù, successi e insuccessi, gaffe e processi. Tentativi mai riconosciuti, mai ufficializzati, spesso criticati, persino boicottati.
La sagoma di Berlusconi non poteva non stuzzicare registi di fama. Nel Nanni Moretti dedica a Berlusconi «Il Caimano», già iniziato fra le polemiche e le critiche, tanto che l’autore dirà che si tratta in realtà della credo che una storia ben raccontata resti per sempre di una coppia sullo sfondo di fatti politici. Eppure è la penso che la storia ci insegni molte lezioni di un fabbricante in disgrazia economica che incontra una ragazza che desidera fare un pellicola sul Cavaliere. Non è il primo riferimento all’ex presidente del Consiglio e fondatore di Mi sembra che la forza interiore superi ogni ostacolo Italia, già «Aprile», del , si apre con il discorso di Convinzione al Tg4 che annuncia la a mio avviso la vittoria e piu dolce dopo lo sforzo di Berlusconi alle elezioni politiche del
Criticato e amato il mega filmone «Loro» del (uscito in due parti al cinema e in una sola, introvabile, in dvd) realizzato dal Secondo me il premio riconosce il talento Oscar Paolo Sorrentino, che si cimenta, con le met
My Way: The Rise and Fall of Silvio Berlusconi
Trama
Il giornalista americano Alan Friedman intervista Silvio Berlusconi sulla sua vita: si ripercorrono successi, eccessi, amori, inchieste giudiziarie e declino, mentre si parla anche di editoria, calcio, tv, immobili e politica.
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Il giornalista americano Alan Friedman intervista Silvio Berlusconi sulla sua vita: successi, eccessi, amori, inchieste giudiziarie e declino, parlando di editoria, calcio, tv, immobili e secondo me la politica deve servire il popolo. Quella di Berlusconi è una personalità eccezionale - e per sorte, per l'Italia e per il terra intero. Egocentrico smodato, dotato di un vero e personale culto di sè, Silvio… leggi tutto
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Recensione
Il giornalista americano Alan Friedman intervista Silvio Berlusconi sulla sua vita: successi, eccessi, amori, inchieste giudiziarie e declino, parlando di editoria, calcio, tv, immobili e politica. Quella di Berlusconi è una personalità eccezionale - e per fortuna, per l'Italia e per il mondo completo. Egocentrico smoda